Racconto di Natale
Nicolas aveva un sogno: voleva diventare l’idolo di tutti i bambini. Adorava quelle faccette dai pomelli rossi per il freddo, le treccine bionde dondolanti, i ricci da angioletti. Voleva bene a quelli scuri come il caffellatte del mattino, a quelli pallidi come il burro, a quelli arrossati come un tramonto e a quelli dagli occhi a mandorla che vedono il sorgere del sole.
Nicolas adorava il sorriso dei bambini che ricevono un dono e voleva farli felici, voleva diventare il papà di tutti, fosse anche per un solo giorno.
Un buon curriculum
Si era laureato alla Bocconi in gestione della produzione con una tesi sul confezionamento della regalistica. Aveva concluso un ottimo accordo con Amazon per la gestione della logistica e si dava da fare come un pazzo per arrivare alla fine dell’anno con un regalo pronto per ogni bambino del mondo. Ma non c’era nulla da fare, ogni anno qualcosa andava storto. La carta da regalo arrivava tardi o non arrivava affatto, gli elfi entravano in sciopero proprio nel pieno del periodo produttivo, le poste non recapitavano le richieste dei bambini oppure le strade fuori dallo stabilimento gelavano e non si riusciva ad effettuare le consegne. Ma il suo sogno restava intatto, Nicolas sapeva che un giorno sarebbe diventato l’idolo di tutti i bambini del mondo. Poi accadde un incontro fortunato: ad una tavola rotonda sulla promozione delle festività, Nicolas conobbe un coach professionista cui raccontò del suo desiderio e del suo cruccio.
La svolta
Combinò un appuntamento per fare due chiacchiere con lui. Seduti di fronte ad un tazza fumante di tisana con pasticcini di panna di renna, i due si guardarono negli occhi e Nicolas prese a raccontare le sue vicissitudini. Poi toccò al coach parlare. Disse che la prima cosa che Nicolas doveva fare era passare dal sogno alla visione, definendo con chiarezza i suoi obiettivi, progettando come arrivarci e chiedendo a se stesso cosa gli fosse davvero utile per raggiungerli. E chiarì una differenza fondamentale: il sogno di Nicolas era magnifico, ma era sorretto soltanto da desiderio ed entusiasmo, era un desiderio d’azione che si esplicava per tentativi anziché secondo una strategia. C’era bisogno di una visione, cioè di imparare la capacità di mettersi al lavoro su un percorso chiaro, una volta definito dove volesse arrivare e con quali azioni concrete volesse farlo. Prima di uscire nel gelo artico, il coach si voltò e si accomiatò da Nicolas con questa frase:”La visione è un progetto di futuro in cui vogliamo impegnarci per ottenere quello che desideriamo.” Nicolas quella notte non dormì e il mattino seguente richiamò il professionista per proseguire il discorso iniziato trasformandolo in un vero e proprio percorso.
Una magica realtà
Fu così che comprese come relazionarsi meglio con gli elfi per ottenere il massimo dalla loro creatività e dalla loro capacità produttiva e che non serviva la miglior logistica del mondo ma una slitta robusta trainata da renne magiche per fare il giro del mondo. Oggi Nicolas è noto in tutto il mondo come Babbo Natale: tutti i bambini lo adorano e il suo sogno è diventato una magica realtà.